Draconis Chronicon. “Uccidere il Padre” nella Salerno medievale
Recensione a cura di Altea
La vendetta degli dei. Da tragedia a show comico

Ingabbiare alcuni romanzi in un genere letterario è complicato, continuano a strabordare dai confini e proprio non ci stanno a farsi dare un’etichetta che dica a tutti cosa pensare di lui. Uno di questi titoli è Draconis Chronicon di Manlio Castagna edito per Mondadori nel 2022.

Qualche anno fa, ho incontrato questo autore su una biforcazione della mia via di Damasco.

Mi sentivo tradita dalle storie, le accusavo di sedurre scrittori non in grado di amarle come avrebbero dovuto. Mi sentito maltrattata, come lettrice, da una letteratura che si gettava verso un abisso di clichè stereotipati e troppo amoreggianti.

Ad un certo punto, mi è piombato tra le mani il primo libro di Manlio Castagna e soprattutto Una Storia che aveva avuto il coraggio di essere se stessa e scegliere qualcuno che ne aveva amato le luci e le ombre.

Questo è stato il mio incontro con Manlio Castagna e ad ogni suo libro trattengo il respiro fino all’ultima parola.

È stato così anche per Draconis Chronicon.

Nella Salerno del 1066 vivono 4 ragazzi, la Storia li conosce da adulti ma, prima di crescere, devono affrontare la grande Cerca che li porterà ad affinare le proprie personalità e la loro determinazione.

Tutti gli adolescenti devono passare attraverso il cerchio di fuoco.

Tutti, compresi i grandi della Storia.

Freud, se non mi sbaglio, teorizzò che la prole per diventare adulta doveva metaforicamente “uccidere il padre” ovvero passare dall’emulazione dei genitori ad andare, con le proprie gambe, su percorsi che non sono ancora state battuti e trovare la propria grandezza.

Diciamo che il Dott. Freud non si è proprio svegliato la mattina teorizzando qualcosa che ancora non aveva afferrato nessuno. L’uccisione metaforica di chi ci ha preceduto ha inizio molto tempo prima della nascita della psicologia, a Roma poteva capitare che si finisse in un sacco di iuta lanciato nel Tevere, ma questa è una storia di una repubblica arcana molto lontana dai fatti di Salerno.

Il protagonista di questa avventura scritta da Manlio Castagna è Barliario.

Non è solo e presto lo vedremo ma se non fosse stato per lui, forse, tutto questo non si sarebbe mai verificato.

C’è una voce nell’aria, qualcuno urla al vento l’avvento di una bestia e il cambiamento dei tempi.

Lo sappiamo bene, nessuno presta mai attenzioni a questi avvertimenti ma, coincidenza o no, quella stessa notte il padre di Barliario finisce vittima di un incendio che lo lascia in fin di vita.

Il ragazzo viene avvicinato da uno strano individuo, una leggenda della città: Arimane.

L’uomo può essere pericoloso e Barliario lo percepisce ma sa che ascoltare le sue parole è l’unico modo di trovare la cura per il padre morente.

Alcune volte, miei cari lettori, è necessario dare una spintarella a chi deve passare il confine. Alcuni non sono inclini ad allontanarsi dalla via maestra.

Vi ho già detto che il protagonista non è solo ma con lui c’è Shabbatai, suo compagno di scorribande nella città ma anche amico sincero. Un vero e proprio compagno d’arme.

Draconis Chronicon

Non vi ho detto che Barliario vuole diventare un alchimista come suo padre, vero?

Ho aspettato il momento di presentarvi l’altra protagonista della storia: Trotula de Ruggiero.
Qualcuno la conosce come la prima donna a diventare medico.

Sapete anche che era già molto sicura di se stessa da giovanissima?

Che nonostante fosse promessa sposa ad un bullo che era poco più di “un asino su un cavallo” (cit.) decise di sovvertire l’ordine della società e scappare con Barliario e Shabbatai per trovare una cura di cui lei non conosceva nulla?

Trovare ed uccidere un drago è la loro missione.

Sì, avete capito bene.

Dove pensavate portasse il titolo Draconis Chronicon?

Verso un libro polveroso?

Se si parte non lo si fa per trovare una lucertola dal veleno miracoloso, vi pare?

Con Trotula parte anche la sua “dama di compagnia” Mercuriade, più una guardia del corpo che una dama. Entrambe le ragazze fanno da contraltare alla coppia di Barliario e Shabbatai: amiche e compagne d’arme.
Quattro adolescenti cocciuti lasciano Salerno per la ricerca del drago.

Questa è un’avventura in cui si combatte, si lotta e si imparano tecniche prodigiose che sfiorano la magia.

Ci saranno avvenimenti in cui il lettore verrà messo alla prova. Perché ad avere fede non devono essere solo i protagonisti della storia ma anche chi legge.

Abbiate fede. Siate forti e coraggiosi. Non abbiate paura del fuoco, anche se brucia non vuol dire che morirete.

Facile, no?

Oltre a tutto questo, i ragazzi saranno inseguiti dal suddetto asino sul cavallo, ovvero il fidanzato di Trotula.

Se ne libereranno? Non posso dirvelo, di certe persone non ci si libera mai veramente, dovete scoprirlo da soli leggendo il libro.

Troveranno il drago? Staremo qui a parlare di questa storia se fosse altrimenti?

Dovete ancora avere fede. Sono creature misteriose i draghi.

Non sempre tutto quello che si vede è la realtà di quello che è.

Lo so, voi volevate sapere del drago e io sto qui a cincischiare su principi di filosofia dell’alchimia.

Non è giusto ma il mondo è così e per dischiudere i suoi misteri dee essere vissuto e nessun altro può farlo in sostituzione di altri.

Draconis Chronicon è un’avventura a confine tra veglia e sogno, tra realtà e il mondo delle ombre.
Non avete scampo, se non volete essere perseguitati da Arimane dovete leggere il libro.

Ma allora, se mi è piaciuto così tanto Draconis Chronicon perché solo 4 stelle?

Il libro è bellissimo ma… Manlio ha già un capolavoro al suo attivo e nel mio cuore è quello il suo 5 stelle.

Questo non toglie che la storia di Barliario, Trotula, Shabbatai e Marcuriade sia un gioiello tutto da leggere.

Draconis Chronicon

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Perchè la paura non si fa mettere da parte. Quando sento il mio corpo che si sdoppia, ,i prende una paura che strizza le budella. Anche se ti sembra di tenerla a bada, resta in agguato. E ti salta addosso, appena le permetti di farlo. 

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