I chiostri di New York. Volta l’arcano dell’ambizione
Recensione a cura di Francesca
La vendetta degli dei. Da tragedia a show comico

L’imprevedibilità della vita porta l’animo umano all’inevitabile curiosità verso il domani, lo racconta la storia, ce ne parlano le carte e le pagine dei Chiostri di New York.


Ci affanniamo continuamente a scavare, sondare, analizzare questo misterioso universo che è la vita, una curiosità che abbiamo coltivato fin dai tempi passati.
Bastava un fulmine scagliato su un albero per pensare all’ira degli dei, o una settima figlia femmina per portare sventura.
Leggende, superstizioni, letture delle varie sfaccettature della vita.


Quando la maestria umana però riesce ad incasellare la sfida dell’uomo con il destino, allora nascono cose davvero preziose.
A quel punto coppe e bastoni non diventano solo scommesse da fare su un tavolo in compagnia di amici.


Le carte si vestono di arte arcana, trasformandosi nel chiaro segno, nella risposta alla domanda, nel responso dell’oracolo.

Tra l’egittomania della Francia del XVIII secolo e l’atmosfera di una corte che amava segreti e misteri,

i tarocchi svilupparono un uso completamente differente.

Ma credo che ci sia ancora da dibattere sulle pratiche occulte nel XV secolo,

specialmente nelle zone tra Venezia, Ferrara e Milano.

Un’area che era una specie di triangolo d’oro per pratiche magiche sperimentali.

Ne I chiostri di New York c’è la ricerca del segreto a tutti i costi e con ogni mezzo, lecito o meno.


Passeggiare tra gli antichi chiostri del museo di Cloister deve aver avuto un grande fascino per la giovane ricercatrice Ann.

Intricati labirinti nei quali la via d’uscita non sempre è chiara.

Ma in lei c’è la passione verso la ricerca, l’emozione nell’avvicinarsi ad oggetti dal valore simbolico, che risalgono a secoli addietro.
La passione verso la conoscenza è un tarlo che non lascia mai in pace, né di giorno, né di notte; logora fino a che non raggiunge il più alto grado di soddisfacimento.
A volte però la tenacia verso questa ricerca può portare ad abbattere tutto ciò che ci sta intorno, oggetti e persone, che assumono valore in base all’uso che se ne farà per raggiungere l’obiettivo.

Nei Chiostri di New York, oltre alla ricerca storico artistica del primo mazzo di carte usato per la divinazione, si intrecciano vite e storie d’amore, raramente oneste, troppo spesso manipolate.

Dal gioco delle carte al gioco mortale.

Ciò che più ho amato in queste pagine è stata l’interessante fusione tra storia, storia dell’arte e storia dell’occulto.

C’era bisogno di un po’ di magia per rendere sopportabile un’infanzia opprimente.

Così fra le pieghe di una Papessa che cela le vesti della Sacerdotessa, restano incastrati ricordi, fantasmi del passato che riemergono a ricordare chi siamo veramente.
Altre volte l’asso di spade taglia tutto senza guardarsi indietro, decapitando ogni bocciolo di sincera tenerezza.

I Chiostri di New York sono l’esordio narrativo di Kathy Hays che, da sapiente insegnate di storia dell’arte, ha saputo dosare mistero, storia e qualche goccia letale di Belladonna.

Quando il destino è già scritto,

l’ambizione può uccidere

La tensione è palpabile fra le pagine, ma anche la determinazione ad ottenere ciò che si desidera a tutti costi . Come se un nuovo arcano maggiore torreggiasse su tutti: l’ambizione.
Ma c’è anche chi, nel silenzio apparente delle carte, sa trovare rivelazioni e un indomito coraggio per crederci ciecamente.
Mi sono domandata alla fine, se fossero proprio le carte a decidere il destino degli uomini e non solo a raccontarlo.

I chiostri di New York

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Sostenevamo che le carte, come molte cose nella vita durante il Rinascimento, avessero un duplice scopo:erano sì usate per giocare ai tarocchi, ma anche per predire il futuro.

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