Il bambino e il cane. Storie di forti emozioni e legami indissolubili.

Il bambino e il cane. Storie di forti emozioni e legami indissolubili.

Buongiorno viaggiatori, Il bambino e il cane edito da Marsilio ha saputo regalarmi emozioni molto forti.

Un racconto che ha smosso in me ricordi dolorosi fin dalle prime pagine. La narrazione ha inizio nell’isola di Honshù, devastata da terremoto e tsunami, dove un ragazzo di nome Kazumasa incontra quello che diventerà un amico speciale a quattro zampe.

Ed è da questo momento che il nostro protagonista e Tamon ci regaleranno le prime emozioni.

Un cane che è in grado di donare di nuovo allegria alla madre di Kazumasa che soffre di demenza.

<<Portiamo Tamon a fare una passeggiata, tutti insieme?>> propose lui.

Mayumi annuì. <<Quando c’è Tamon, la mamma esce volentieri. Altrimenti non ne vuole sapere, starebbe sempre chiusa in casa>> rispose infilando la busta nella tasca posteriore dei jeans e togliendosi il grembiule.

Ma quando Kazumasa perde la vita, la madre e la sorella non possono più occuparsi di lui perchè già faticavano a sopravvivere.

Inizia per il cane un viaggio che lo porterà a conoscere quelli che saranno i suoi nuovi padroni e vi posso assicurare che ognuna di queste storie sarà in grado di commuovere.

Ne Il bambino e il cane incontriamo Tamon capace di donare amore incondizionato, dotato di un sesto senso capace di captare i vari stati d’animo.

Una storia che ha risvegliato il ricordo di un grande dolore e mi ha fatto sentire la mancanza del mio pelosetto che è stato al mio fianco per diciassette anni e che mi ha lasciato a causa del suo cuoricino fragile mandando in pezzi il mio.

Nonostante questa parentesi dolorosa, questa storia mi ha trasmesso tanta speranza rimarcando nel racconto di ogni viaggio di Tamon cosa significano le parole amicizia, legame e coraggio.

Se amate i racconti con protagonisti a quattro zampe vi consiglio di non perdere questo libro.

Il bambino e il cane

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Tamon era molto diverso. 

veva fiducia nella persona che lo portava al guinzaglio e camminava tranquillo, senza chiedere nulla.

Come un compagno.