Virdimura di Simona Lo Iacono
Recensione a cura di Sara
La vendetta degli dei. Da tragedia a show comico

Virdimura è stata una figura importante nella storia italiana e della medicina a Catania nel 1300. Prima donna medico, ha aperto la strada a molte donne e ha contribuito a infrangere le barriere in un campo tradizionalmente dominato da uomini.

Il romanzo si suddivide in tre parti, è un racconto in prima persona condotto dalla stessa Virdimura che ripercorre a ritroso tutta la sua vita, dall’infanzia fino all’età adulta, sempre in lotta per vedere riconosciuto il suo diritto ad esistere.

Ad accompagnare Virdimura nel suo viaggio troviamo dei personaggi ben caratterizzati.

A cominciare dal padre Urìa, il perno attorno al quale ruota questa vicenda e che determina il suo destino di guaritrice.

Pasquale, medico illuminato come Urìa, con grande rispetto e amore, sarà determinante nel guidarla a trovare la sua identità. Particolarmente toccante la figura di Sciabè, ultima fra gli ultimi, rappresentante della schiera di malati emarginati che Virdimura curerà durante tutta la sua vita, è il giusto sostegno che fa trovare alla protagonista la voglia di vivere nel momento più difficile.

Vengono affrontate varie tematiche, medicina, religione, pregiudizi, superstizioni, tutto inserito in un contesto sociale ebraico che animava Catania nel 1300.

Il romanzo invita alla riflessione sul ruolo femminile nell’antichità e sulle difficoltà che le donne dovevano affrontare non solo per affermarsi ma addirittura per sopravvivere e di quanto la vicenda di Virdimura sia stata un caso eccezionale.

Ma una fimmina non puote essere dutturissa.

Ho trovato la scrittura molto coinvolgente, adattata con precisione allo stile del periodo storico, estremamente dettagliata, frutto di una grande ricerca, ma comunque elegante, poetica e fortemente suggestiva.

Veniamo alle note dolenti, i punti deboli del romanzo:

  1. Pur essendo un romanzo incentrato sull’emancipazione femminile, i personaggi maschili sono preponderanti rispetto alla figura di Virdimura, la vera protagonista della storia.
  2. Uno squilibrio tra le eccessive descrizioni e le interazioni tra i personaggi (queste ultime avrebbero aumentato il coinvolgimento emotivo da parte del lettore).
  3. Qualche forzatura storica, anche se capisco che siano state funzionali alla storia.

Virdimura è un romanzo che si fa leggere con molto trasporto e suscita un interesse crescente pagina dopo pagina, merito soprattutto della prosa potente ed evocativa e del mistero che avvolge la protagonista.

La medicina non esige bravura.
Solo coraggio.

Un romanzo storico che merita di essere letto. La storia di una donna coraggiosa che sfida il suo tempo e non ha paura di lottare contro una società fondata sul patriarcato. Virdimura combatte per i suoi pazienti, soprattutto se poveri e dimenticati, e per il loro diritto a essere curati. Ammetto che sul finale qualche lacrima è scesa.

virdimura

Se volete leggere la trama cliccate qui.

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