Intervista a Vanessa Roggeri

Intervista a Vanessa Roggeri

Buongiorno Viaggiatori! Oggi vi propongo un’intervista fatta a Vanessa Roggeri per festeggiare insieme i dieci anni dalla sua prima pubblicazione.

Un traguardo importante che merita di essere omaggiato.

In questo decennio ha regalato ai suoi lettori quattro romanzi indimenticabili e molti altri ne arriveranno…

  1. IL CUORE SELVATICO DEL GINEPRO – Garzanti, 2013
  2. FIORE DI FULMINE – Garzanti, 2015
  3. LA CERCATRICE DI CORALLO – Rizzoli, 2018
  4. IL BATTITO DEI RICORDI – Rizzoli, 2021

Oggi festeggiamo il decimo compleanno di Ianetta.

Ecco a voi l’intervista:

1) Chi è Vanessa Roggeri?

Quanto è difficile raccontarsi! Di solito preferisco che siano le pagine dei miei romanzi a rivelarmi tra le righe, ma se proprio dovessi tratteggiarmi come uno dei miei personaggi direi che Vanessa, come la sua Sardegna, si sente un’isola. Talvolta è alla deriva, talaltra è ben ancorata al fondale, in ogni caso è di stampo nuragico, pietra schietta d’altri tempi. Per il 65% è analogica, il resto è un digitale che in ogni caso preferisce meccanismi e pratiche di vita in via di estinzione.

È una ragazza casual, ha messo i tacchi per la prima volta alle sue presentazioni, si trucca se proprio deve e va matta per i bignè al cioccolato e le patatine fritte. Non ama sperimentare, però non ha paura di cambiare, soprattutto di tagliare i rami secchi e buttare via le cose rotte. È socievole, ma poco sociale, sebbene la solitudine sia uno stato dell’anima che non le appartiene. Libri e animali sono i compagni indispensabili della sua vita. Difetti: ama fin troppo avere ragione (anche se spesso ce l’ha), ha tempi lenti, non di rado è in ritardo anche se non è colpa sua: perdersi in mondi tutti suoi è più forte di lei.

2) Sono passati dieci anni dalla tua prima pubblicazione, Il cuore selvatico del ginepro, come è maturato il tuo rapporto con il mondo dell’editoria?

Durante la mia lunga gavetta di aspirante scrittrice i miei sogni di gloria erano permeati di ingenuità, pensavo che scrivere romanzi fosse un mestiere solitario e poetico, slegato dagli aspetti materialistici e grevi della vita quotidiana, ma soprattutto, ero scevra dei meccanismi del mercato, quelli che attengono alla vendita dei libri. Sono entrata nel mondo dell’editoria di livello nazionale dalla porta principale e non ero preparata; all’epoca ancora non sapevo che in questo ambiente c’è poco spazio per le ideologie, le case editrici sono a tutti gli effetti delle aziende, ciò che conta sono il fatturato e i rapporti di lavoro come in qualsiasi altro ambiente. In linea generale si tratta di mero business: una volta me lo disse una importante dirigente del settore. Questa affermazione così cruda e crudele mi aprì gli occhi, spezzò le mie illusioni, un po’ mi gettò nello sconforto, ma alla fine mi costrinse a capire che per me ciò che conta veramente è solo e soltanto la scrittura.

Le storie e la scrittura per me vengono prima di tutto, anche delle case editrici. L’autore deve scendere a patti con la verità e trovare il giusto compromesso tra il proseguimento dei propri sogni e la gestione del proprio ruolo. Il margine d’errore è strettissimo, nulla è certo, a ogni nuovo libro deve riconfermare se stesso e sperare di fare meglio delle pubblicazioni precedenti. È una sfida eccitante e logorante allo stesso tempo.

3) Hai dato vita a numerosi personaggi (per me indimenticabili), pensando a un ipotetico nuovo romanzo che li coinvolga, quali possibili legami immagineresti di creare?

Bella domanda. Farei incrociare Fiore di fulmine con La cercatrice di corallo. Immaginando di far combaciare il tempo storico, Regina vedova di Achille e con una bimba piccola, si traferisce a Villa dei cedri, la nuova proprietà dove Nora e Donna Trinez hanno dato il via in grande stile alla produzione di seta, e lì arricchisce i ricami in oro di Nora con il corallo. Le due ragazze diventate ormai sorelle per scelta, non immaginano che Palmira sta tramando nell’ombra per riprendersi la fiducia perduta di Donna Trinez, mentre Dolores è decisa a strappare la nipote Vida, figlia di suo figlio, dalle braccia della madre Regina e portarla a Borutta.

4) Oggi è il compleanno di Ianetta, quali parole ti senti di rivolgerle? E quali rivolgeresti alla Vanessa Roggeri di dieci anni fa?

A lei il mio grazie più sentito. A Ianetta ho affidato la realizzazione del mio sogno più grande e lei non mi ha tradita. Durante la stesura del romanzo, ricordo di aver detto: ci penserà Ianetta a farmi pubblicare! E così è stato.

Per me Ianetta è sempre stata qualcosa di più di un semplice personaggio inventato, come un’arcana presenza al mio fianco, o una musa ispiratrice e protettrice giunta da un tempo lontanissimo. Sono felice che abbia fatto breccia nel cuore di così tanti lettori.

A me invece direi: brava! Perché sono stata perseverante, costante, per non essermi arresa, per averci sempre creduto anche quando fallivo. Brava perché dopo tutti questi anni, meno ingenua ma più consapevole, riesco a essere entusiasta e carica di aspettative come i primi tempi.

5) Domanda di rito doverosa: è prevista una nuova pubblicazione a breve? Puoi anticiparci qualcosa?

Certo! Non posso ancora rivelare la data di uscita e la trama, posso però dire che arriverà presto e sarà una storia completamente originale rispetto alle precedenti. I miei lettori sanno già che li sorprenderò.

Ringrazio Vanessa Roggeri per averci regalato diversi dettagli in questa preziosa intervista.

Ianetta è una bambina che porta sulle sue spalle una colpa non sua.

Il cuore selvatico del ginepro racconta la sua lotta contro le superstizioni.

Ho letto questo romanzo dieci anni fa e lo sto rileggendo ora che sono diventata madre e devo ammettere che sento ancora di più l’intensità di questa storia.

La scrittura di Vanessa Roggeri mi conquistò dieci anni fa e da allora continua a far battere il mio cuore regalandomi emozioni uniche. La sua passione, la cura che dedica ad ogni storia, donano ai suoi romanzi l’originalità e il valore che cerco quando scelgo di acquistare un libro.

Se ancora non lo avete letto, vi consiglio di recuperarlo al più presto perché questo è il periodo giusto e soprattutto perché è impossibile non amare Ianetta.

Se vuoi leggere le sinossi dei suoi libri eccole:

PIù VELOCE DI TUTTI

PIù VELOCE DI TUTTI

Buongiorno viaggiatori, oggi vi parlo di Più veloce di tutti un albo illustrato che ha saputo incantare me e la mia piccola Giada, edito da Kite Edizioni.

Eva Montanari autrice e illustratrice per bambini, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, riesce a catapultarci in una fiaba meravigliosa ricca di valori.

In Più veloce di tutti l’autrice ci dona tanti spunti di riflessione.

Lo fa attraverso una serie di personaggi in cui è impossibile non immedesimarsi, ma soprattutto, con una semplicità che nasconde un significato profondo dietro le sue parole e prende colore grazie alle sue illustrazioni.

Una gara che nasce da una lepre e una tartaruga, velocità e lentezza, ma siamo sicuri che questa sia la verità? Sicuri che sia giusto?

E se ci fosse qualcosa a distrarci dal nostro percorso?

E se non fosse così importante arrivare primi?

Quante cose possiamo apprezzare andando piano?

Quanto è bello godersi il viaggio assaporando ogni momento?

Un viaggio all’interno di un bosco ricco di personaggi , una fiaba che ci porta dentro altre fiabe se solo sappiamo soffermarci, cogliendo anche quei piccoli messaggi veramente preziosi lasciati qua e là.

Ho molto apprezzato questo albo e leggerlo insieme a mia figlia ha reso tutto ancora più bello, il suo viso si illuminava ogni volta che si voltava pagina e quando siamo arrivate alla fine… di colpo siamo tornate all’inizio. “ MAMMA ANCORA…” E non c’è regalo più bello quando noi mamme sentiamo queste parole dai nostri bimbi.

Perché leggere più veloce di tutti?

Per sognare e viaggiare lentamente dentro una fiaba meravigliosa, piena di vita.

Più veloce di tutto

Se vuoi leggere la trama clicca qui

FINCHé NON APRIRAI QUEL LIBRO

FINCHé NON APRIRAI QUEL LIBRO

Buongiorno cari lettori, oggi vi parlo di un romanzo speciale, perché la Garzanti con Finché non aprirai quel libro ha fatto un regalo ai lettori.

Finché non aprirai quel libro è stato scritto per far bene al cuore.

Komachi Sayuri è una donna che lavora come bibliotecaria, dotata di una sensibilità in grado di capire quale libro consigliare alle persone per aiutarli a prendere una decisione sulla loro vita.

Oltre al libro, dona loro un piccolo oggetto in lana cardata creato con le sue mani, un supplemento.

Sono sempre stata affascinata da questo genere di storie ambientate in Giappone e questa lettura è stata rilassante oltre che riflessiva.

Ma di cosa parla Finché non aprirai quel libro?

Vengono raccontate le storie di più personaggi alle prese decisioni complesse, sogni difficili da realizzare, ognuno di loro sta vivendo un momento particolare che li porta a porsi delle domande.

“Che cosa cerca?”

Una semplice domanda in grado di smuovere, di sbloccare situazioni, e tirar fuori ciò che teniamo nascosto in fondo al nostro cuore.

«La ringrazio molto. Anche per Guri e Gura, e per la padella… Mi ha fatto capire una cosa importante.»

«Eh?»

La signora Komachi ha inclinato il corpo con un’espressione indifferente.

«Io non ho fatto niente. Sei stata tu da sola a prendere ciò che era necessario. Ecco tutto», ha detto col solito tono monocorde.

Perché Finché non aprirai quel libro è speciale?

Perché sono convinta che i libri abbiano il potere di curarti quando ne hai più bisogno, sanno come rimetterti a posto l’anima. In questo romanzo troverete tante persone e potrete immedesimarvi nelle loro vite, come è successo a me.

Vi consiglio la lettura di questa storia scritta da Michiko Aoyama.

Sono curiosa di sapere quale personaggio vi colpisce di più, dopo la signora Sayuri ovvio.

Una lettura scorrevole in grado di coccolare il lettore e aiutarlo anche se crede di non averne bisogno.

Se volete leggere la trama cliccate qui

il battito dei ricordi

il battito dei ricordi

Buongiorno sognatori, oggi vi parlo de Il battito dei ricordi di Vanessa Roggeri, autrice che stimo e che seguo con molto piacere.
Chi mi conosce sa quanto io abbia amato la sua precedente pubblicazione con la casa editrice Rizzoli, “La cercatrice di corallo”.

Ammetto che dopo aver letto la trama de Il battito dei ricordi, ho avuto paura di restare in qualche modo delusa perché sono una lettrice che ha paura del cambiamento e Vanessa Roggeri ha raccontato la mia amata terra con amore, tanto da portarsi a casa un prestigioso riconoscimento come il Premio Grazia Deledda.

La Roggeri ha fatto colpo ancora una volta scrivendo un romanzo meraviglioso capace di toccare le corde del cuore e farle vibrare.

Si parla di amore, quello con la A maiuscola, capace di andare oltre il dolore.

Può un incidente cambiare e stravolgere la nostra vita? Sì.
Quella di Javier e Isabel viene stravolta totalmente. Due lunghissime settimane di coma in cui l’attesa per Isabel e i suoi familiari diventa ogni secondo più insopportabile e difficile e un risveglio che toglie il respiro.
Javier non riconosce più Isabel, cerca un’altra donna, un’altra vita, lontana.

La cosa che mi ha colpita maggiormente è la forza di questa donna che, nonostante il dolore di vedere suo marito, il padre di sua figlia, cercare un’altra, con pazienza e amore cerca di aiutarlo a capire cosa gli succede. La comprensione che non dovrebbe mai mancare in una relazione, l’esserci nonostante tutto.

Ho vissuto sulla mia pelle con mia nonna il “non riconoscere” la propria famiglia ed è stato straziante. Posso solo immaginare cosa si provi se si tratta di un marito, un padre.
Qui si parla di un qualcosa di difficile da accettare, non è un lutto, non è un tradimento, non è una malattia.

«Non vuoi farmi domande sulla nostra destinazione?»
«No. Mi fido di te, non mi serve sapere altro.»

Isabel è una donna coraggiosa, innamorata che spera di riavere la sua famiglia.

Perché consiglio la lettura de Il battito dei ricordi ?

Perché è una storia che insegna ad avere il coraggio di affrontare le difficolta, anche se possono portarci sofferenza.
Un romanzo che ci fa capire come si può affrontare la perdita di chi amiamo.
I personaggi come sempre nei romanzi di Vanessa Roggeri sono indimenticabili, ben caratterizzati e nulla è affidato al caso. Emozioni diverse verso lo stesso dolore.


L’autrice mi ha stupita con una tematica diversa dal solito, la reminiscenza, il ricordo di vite passate, e lo fa con la bravura che la contraddistingue da chi scrive senza passione e consapevolezza che per scrivere bisogna documentarsi.

La mia paura iniziale è stata spazzata via totalmente, questo è a tutti gli effetti un romanzo da consigliare al 100%

Il battito dei ricordi

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