Parole d’altro genere. L’importanza della letteratura femminile
Recensione a cura di Francesca
La vendetta degli dei. Da tragedia a show comico

Cari viaggiatori, quello di cui vi voglio parlare oggi è un viaggio molto atteso, attraverso l’universo della parola scritta, tutta al femminile: Parole d’altro genere. Come le scrittrici hanno cambiato il mondo. A cura di Vera Gheno.

Vi parlo di “viaggio tanto atteso” non perché si tratta di un libro originale, ma per la maestria e la serietà con cui esso è scritto.


Diciamo che in questi ultimi anni le raccolte di autrici pullulano all’interno del mercato editoriale.
Ne troviamo di tutte le salse e, a dire il vero, trovo che facciano tutte il giusto lavoro di conoscenza e divulgazione che troppo spesso è stato volontariamente omesso.


C’è però una parte importante del libro che credo vada particolarmente presa in considerazione: tutti i discorsi che vengono fatti intorno alla vita, alle opere o a determinati scritti citati nel libro.


E in questo Vera Gheno eccelle.

Se sei una scrittrice,

prima o poi,

da qualche parte, ti chiederanno:

“ Ti consideri prima una scrittrice o una donna?”.

Attenzione. Chi lo chiede odia e teme sia la scrittura che le donne.

Margaret Atwood

Per chi ancora non la conosce, Vera Gheno è una sociolinguista, specializzata in comunicazione digitale, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca. Insegna all’università di Firenze ed è una Donna Femminista intersezionale.


Parole d’altro genere non si limita alla mera elencazione e presentazione di scrittrici passate. Con grande originalità si sofferma sul modo in cui queste donne sono riuscite a lasciare il segno, soprattutto dentro il nostro modo di pensare.

La diversità, ci racconta nell’introduzione, è la parola chiave del libro.

Infatti l’autrice cerca di diversificare riguardo la cultura, le etnie, ma anche le disabilità.


Vera Gheno assegna ad ognuna di loro una parola che in qualche modo ci indica la strada verso la scoperta del pensiero dell’autrice.


Una carrellata di scrittrici mirabilmente precedute da un lemma e dal pensiero dell’autrice.

Termina poi con una serie di preziosissimi consigli di lettura contemporanei. Uno spazio interessantissimo per chi desidera ampliare la propria conoscenza.

Ed è nello spirito della sorellanza che ho affrontato la costruzione di questo libro,

che adesso non attende altro che di essere letto.

Saffo, Sulpicia, Chiara d’assisi, Mary Wollstonecraft, Matilde Serao, insieme a molte altre vi delizieranno con i loro pensieri controcorrente.


Non mi dilungherò volutamente su di loro perché non vorrei rischiare di svelare troppo, proprio perché val la pena prendersi del tempo, magari ogni giorno, per leggere ciò che questo libro ci propone su ciascuna.


Sono pagine pungenti ed interessanti quelle che troviamo in Parole d’altro genere.

Esplorano il mondo femminile in ogni epoca e cercano di sfondare a colpi di parole i muri imposti dal patriarcato


Non dovremo dimenticare mai che queste scrittrici sono state volutamente messe in disparte.

Oscurate da una letteratura maschile che ha dominato soprattutto all’interno dei testi scolastici, precludendo ai giovani la possibilità di godere di nuove forme di pensiero.


E’ il momento di diventare ponte verso una più ampia conoscenza e di dare alle parole di queste autrici il posto che meritano.

Lo scopo è quello di riuscire a riscrivere il passato e di offrire un nuovo futuro con una prospettiva di possibilità più ampia.


Vera Gheno compie un prezioso lavoro di ricerca e riesce a dare voce a donne che per troppo tempo sono state messe a tacere. Invece sono esistite, hanno scritto, lottato e rischiato.


Parole d’altro genere le riporta alla luce, le colloca nel giusto posto e ci dona uno strumento prezioso per osservare il passato con un grandangolo, non un cambio di prospettiva ma un ampliamento; quello che poi ci darà la capacità di scelte diversificate per il futuro.

se vuoi conoscere la trama clicca qui

Parole d'altro genere

Il giorno che morirò, la notizia

dovrà seguire le pratiche consuete,

e di ufficio in ufficio attentamente

in tutti i registri verrà cercata.

E là, molto lontano, in un villaggio

dormiente al sole in cima alla montagna,

sul mio nome, in un vecchio registro,

una mano ignota traccerà una riga.

Alfonsina Storni

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