Il Guardaroba. l’arte di guardarsi dentro, fuori da ogni schema
Recensione a cura di Francesca
La vendetta degli dei. Da tragedia a show comico

Cari viaggiatori,dopo aver letto il titolo vi starete domandando se la mia prossima proposta sarà quella di un viaggio fra abiti da sera, autoreggenti e vecchie canotte di lana del nonno; niente di tutto ciò, Il Guardaroba è un duro viaggio dentro il corpo di una donna.


Un bisturi in mano, affilatissimo e una donna che ha deciso di farsi a pezzi in una cruda e poco asettica analisi delle proprie parti.

Dentro pezzi di carne si nascondo traumi che solo il corpo sa celare.


Nuda, fin dentro le budella.
E ancora Nuda, oltre la visione mercificatrice del corpo femminile.
Nuda da fare ribrezzo, in vetrina come in una macelleria.


Ecco Il Guardaroba che dovete aspettarvi.

Un’autopsia dell’intimo più profondo, delle emozioni più forti, dei dolori più laceranti.


Ogni libro inizia dalla copertina e già qui la Houdart non ci risparmia: in mezzo ad uno sfondo bon-ton troneggia la testa di una signora truccata grossolanamente il cui collo si trasforma nella parte inferiore di un appendiabiti.


Non vi svelo ciò che è appeso, ma già l’idea che al posto del gancio ci sia la testa, suscita in me una serie di pensieri sulla sopportazione di carichi emotivi e psicologici che il corpo di una donna deve affrontare.


Appesi a quella testa/appendiabiti potrebbero esserci delle mammelle con figli aggrappati, camice stropicciate con ferro da stiro annesso, ma anche etichette di conserve fatte in casa e di comportamenti adatti per le serate in società.


La mia testa viaggia lontano dentro questa immagine e mi rendo conto di non aver ancora aperto il libro illustrato.

Non credo ad una vita ultraterrena;
comunque porto sempre con me la biancheria di ricambio
Woody Allen

Inizia tutto con il compimento dei quarant’anni, come un passaggio rituale la Houdart decide che è giunto il momento di guardarsi veramente dentro per conoscersi meglio.


Partorisce dunque Il Guardaroba per mettere in mostra ciò che ha scoperto nelle sue interiora e nei suoi organi.


Le pagine contengono immagini molto forti, di una bellezza macabra, immagini crude a cui è stata strappata via la maschera del perbenismo .


Gli occhi si aprono forzatamente dentro Il Guardaroba, tra disgusto e morbosa curiosità incontriamo amanti fra i graffi intorno ai capezzoli, cuori strappati ed ingabbiati, bambini mai partoriti in una nera foresta.


Il dolore diventa veste, il trauma un accessorio da indossare.

Difficile da digerire, eppure meraviglioso.


Un libro illustrato che non lascerà indifferente chi ama viaggiare dentro le immagini cogliendo, nelle parole che l’autrice ci suggerisce, solo lo spunto per partire.


Poi c’è solo il viaggio, intimo, dentro ognuna di noi, dentro il proprio vissuto.

Un viaggio che parla della crudeltà a cui troppo spesso viene sottoposto il corpo femminile,e di umiliazioni che si depositano nelle ovaie e fanno crescere embrioni di risentimento.


Il Guardaroba ha aperto una breccia nel mio cuore con un bisturi e mi sono innamorata follemente di Emmanuelle Houdart e delle sue opere.

Per leggere la trama clicca qui

Se sei interessato a libri che parlano di femminile ti suggerisco:

La donna Uccello, albo illustrato in cui si parla di liberazione dalle barriere.

Baci all’inferno, romanzo dai toni molto forti, che tratta dei rapporti madre figli.

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